sabato 21 marzo 2015

Il blog più spassoso del web



Giornata storta? Stanchezza? Vedete tutto nero?
Un'occhiata al blog di Alice e riderete come non mai.
Per me è il blog più spassoso del web.
Da poco approdata nella banliù parisienne, precedentemente residente a broccolino, insieme al Grinta e allo gnomo irlandese, Alice intrattiene i suoi lettori con sottile ironia e regala sempre tanto buonumore.
L'ottimismo con cui racconta ogni giornata è contagioso. Riesce a far diventare divertente ogni casino che può succederle, e non è da poco.
Seria la vedrete poche volte, e quelle poche c'è anche da preoccuparsi.
Si perde nel museo e non trova il marito che ha il cambio del bambino, il cibo, tutto? Ve lo racconta come se si trattasse di un cartone animato.
Cerca lavoro? Il pol demplua si trasforma nel regno di Alice nel paese delle meraviglie.
Il suo francese è, come dire... pittoresco. Ma ce la mette tutta per impararlo.
Mi piacerebbe tanto se scrivesse un libro, credo che sarebbe divertentissimo. Per ora io non sono riuscito a convincerla. Se ci mettiamo in tanti ci riusciamo? Chi alza la mano? Andiamo a dirglielo tutti che lo vogliamo, un libro scritto da Alice?

domenica 15 marzo 2015

Vasectomia - sei mesi dopo

Rieccomi, sei mesi dopo l'intervento, a parlare della vasectomia.
Il post che ho pubblicato allora è tra i più seguiti del blog. Ed è tra quelli che vengono continuamente visitati anche tempo dopo la pubblicazione. Me ne sono accorto settimana per settimana. Poi, quando ho messo qui a destra l'elenco dei post più visitati, ha cominciato anche a risalire le posizioni.
Il perché è semplice. Se provate a mettere su google "vasectomia 40 anni", che è una stringa di ricerca piuttosto comune, intuitiva, che può venire in mente a chiunque, quel post salta fuori costantemente al primo posto. Cioè, se ci avessi provato non ci sarei mai riuscito. Alla faccia di tutte le tecniche SEO del mondo!

Bene, questo vuol dire che l'argomento interessa. Anche se ho dato disponibilità a rispondere alle domande dei lettori, anche in forma privata o anonima, in mezzo anno ho ricevuto una sola mail.

Non è che mi sorprenda tanto, mi sembra di capire che la maggior parte del pubblico sia composta da donne. E poi, care lettrici, non sorprendetevi. L'uomo non deve chiedere mai (diceva la pubblicità), nemmeno la strada quando si è perso e sta girando da ore. Quindi, che ci siano lettori che arrivano qui da google, leggano e poi non chiedano nulla non mi sorprende.

Mi ha scritto W. chiedendomi se conoscevo una clinica più vicina alla sua città. Voleva evitare di dover fare il viaggio fino a Brescia e nel posto dove risiede gli hanno chiesto più del doppio.
In questo non potevo essere d'aiuto, non conoscendo nessuno nella sua città, però ho dato comunque la mia opinione.
Il viaggio non sarebbe stato poi così lungo, forse lo è stato di più il mio. Anche riguardo ai costi , rispetto a 1200 euro che gli erano stati chiesti, andare a Brescia a spenderne 500, più viaggio, vitto e alloggio sarebbe convenuto ugualmente.
Ma il problema principale è: vuoi davvero affidarti a persone che non conosci per risparmiare qualcosa? Conviene andare sul sicuro e non rischiare complicazioni. Anche se questo significa mettere da parte i soldi per un po' o aspettare il momento in cui questa spesa può essere affrontata.
Intanto W. ha trovato nella sua città un urologo disponibile e ha potuto affrontare l'intervento anche lui. Mi ha scritto poco dopo e si sente molto soddisfatto di averlo fatto.

Visto che l'interesse per l'argomento c'è, ora vi racconto il seguito.
L'intervento non ha avuto complicazioni. Dopo meno di due settimane i punti sono caduti da soli e le cicatrici non si vedono nemmeno.
Qualche settimana dopo ho fatto le analisi. Risultato "azoospermia totale". Meglio di così non poteva andare. Comunico il risultato per telefono al chirurgo che mi ha operato. "Bene", mi dice "è quanto volevamo sentirci dire, può procedere".
A distanza di qualche mese la paura e l'affaticamento dell'operazione sono solo un ricordo e posso solo goderne i benefici. Come raccontavo, non è una castrazione.  Questo lo scopre chiunque cerchi di informarsi un minimo. Ma, se tutte le fonti di informazione mediche non vi bastano e volete farvelo dire direttamente da qualcuno che l'abbia fatto, ve lo dico io. Si scopa come e meglio di prima. In termini di prestazioni non si perde proprio nulla.

Emotivamente come ci si sente? Qui la risposta è molto più soggettiva. Io ho affrontato questo passo con una convinzione totale. Era quel che volevo fare. E sono poche le scelte della mia vita che ho fatto con questa convinzione. Non me ne pento, neanche un po'. Anzi, continuo a ripetere "sono proprio contento di averlo fatto". Ma questo non dipende dalla vasectomia di per sé. Poteva anche trattarsi di un'altra scelta. Quando su un certo tema si hanno le idee molto chiare è difficile pentirsi.
A ognuno di noi capita poche volte, per poche scelte. Per tante altre i dubbi continuano a tormentarci prima e dopo.

Del resto, se avessi voluto un altro figlio ora avrei dovuto cominciare a considerare i rischi e i problemi dell'età. Non ho fatto l'intervento a 20 anni, l'ho fatto a quaranta. Avevo il desiderio di avere uno, massimo due figli. E due figli li ho avuti, una è con noi, l'altro non ho mai avuto il piacere di vederlo, non ha fatto in tempo nemmeno a nascere.
Riguardo alla possibilità economica, con un altro figlio sarebbe stata molto più dura, ma non impossibile, ma non era la motivazione più forte.

In sostanza, mi sento di consigliare la vasectomia a tutti gli uomini che abbiano già deciso se e quanti figli avere e che abbiano già realizzato questo. Con sicurezza.

E oltre queste, mi fa piacere accennare una delle ragioni, anche se non è la più importante, che mi ha portato a decidere di sterilizzarmi.
Io credo che la presenza umana sulla Terra vada ridotta di molto, sette miliardi di persone, ancora in crescita, sono un problema molto grosso per le altre specie viventi, uno squilibrio che sta portando a conseguenze molto gravi sotto gli occhi di tutti. Cambiamenti climatici, inquinamento, impoverimento delle risorse, ecc...
Non basta la coscienza di ognuno, che in molti casi non c'è, a evitare la distruzione del pianeta. Anche le persone più coscienziose, quelle che consumano secondo i modelli di vita più sostenibili, lasciano un'impronta molto forte sulla Terra. Con buona pace di chi dice che dobbiamo fare più figli per sostenere l'economia, io la penso esattamente al contrario. Credo che dobbiamo farne pochi e cercare di lasciare intere aree di ogni nazione, Italia compresa, libere dalla presenza umana.

Non ho l'abitudine di spaccare i coglioni al prossimo (visto che parliamo di vasectomia l'espressione ci sta), con le mie idee, di cercare di convincere gli altri, di giudicare come si comportano (questo un po' sì). Ho agito secondo il mio pensiero e avevo anche delle altre motivazioni più forti di questa, ed espongo per bene le mie idee solo sul mio spazio, senza invadere tanto quello degli altri.
Non mi sono mai messo a dire a nessuno "incosciente, hai fatto troppi figli!" (tranne ai miei genitori, a loro l'ho detto eccome, ma questo mi riguardava). L'ho pensato, lo penso molto, soprattutto quando qualcuno si vanta della sua prolificità (ho avuto un capo che ha 7 figli, se ne vanta e secondo me meglio sarebbe stato se non ne avesse fatto neanche uno, visto quanto è imbecille).

Bene, concludendo, vasectomia sì, assolutamente è stata un'ottima scelta. E per chi vuole farmi domande resto sempre a disposizione.

Aggiornamento: in questi giorni è stato pubblicato un post molto istruttivo sull'argomento, dove vengono dati molti dettagli su come, dove, perché della vasectomia. Lo trovate qui

sabato 7 marzo 2015

Mamme nel deserto


L'esame poi è andato molto bene, ma questo lo sapete. Perché mi avete seguito con tanta passione. E ve ne sono molto grato. Mi avete davvero commosso.

In questi mesi ho voluto però ritagliarmi un po' di tempo per leggere un libro che non fosse un testo universitario. E mi fa piacere raccontarvi qualcosa.

Cartaceo o ebook? Mi sono chiesto. Questa volta ho scelto il libro per un motivo preciso: quando avrò modo di conoscere le autrici di persona chiederò loro di metterci un autografo.

Se guardo la copertina, mamme nel deserto non invita un uomo alla lettura. Scarpe da donna, una collana, delle macchinine. Sembra un libro scritto dalle donne per le donne, e probabilmente lo è. 
Allora cosa può spingere un uomo a leggerlo?
Ecco, sapete quando diciamo che vorremmo un manuale di istruzioni per capire le donne? Questo in parte è mamme nel deserto. Quando le donne ci raccontano cosa passa loro per la testa bisogna approfittare di queste occasioni, perché quando glielo chiediamo non ce lo dicono mai.

Due signore, seguono i loro mariti che vengono mandati a lavorare in Kuwait. Mica in un Paese occidentale dove, nonostante tutte le difficoltà di un espatrio, le donne hanno gli stessi diritti degli uomini e possono avere una vita, secondo i nostri canoni, normale. No, nel famigerato medio oriente, che per me solo a nominarlo, spaventa.
Per Raffaele e Mattia non sarà stato uno scherzo dover scegliere se accettare le opportunità di lavoro in Kuwait e portare lì le loro famiglie.

Come potranno trovarsi? Riusciranno ad ambientarsi? Che difficoltà incontreranno?
Questi sono interrogativi che si pone ogni marito che si trova davanti a questa scelta. Me compreso, visto il mio desiderio di lasciare l'Italia.
Ma, come sempre, sottovalutiamo le donne. Lo facciamo da almeno diecimila anni.
Drusilla e Mimma ci raccontano non solo come è la loro vita quotidiana a Kuwait City, ma anche i loro sentimenti, le loro difficoltà, le loro impressioni.
Certo, sono campionesse del bicchiere mezzo pieno, questo è un requisito indispensabile per chi si immerge in una nuova cultura. E in questo libro trasmettono tutto il loro ottimismo.

Quello che però mi ha sorpreso e che più mi è piaciuto è stata una frase della penultima pagina.
Le ultime pagine di ogni libro sono sempre le più belle, con le frasi più profonde, che ti lasciano le impressioni forti. Ma non mi aspettavo di trovarci una frase che sembrerebbe scritta per me (non lo era, ovviamente, questa è una coincidenza ancora più forte).
"... a chi parte in ritardo ma poi rimonta e vince, perché lo vuole."

Grazie Drusilla, grazie Mimma.

Per chi vuole conoscere meglio l'avventura delle mamme nel deserto, sulla destra trovate il link al blog e da lì, i riferimenti per il libro e l'ebook.

P.S. Scusate se ho messo la foto senza chiedervi il permesso, è che volevo farvi una sorpresa!