domenica 22 febbraio 2015

A dieta


Dopo lungo tempo torno ad affacciarmi alla blogosfera.
In codesto periodo lo studio matto e disperatissimo non mi lascia spazio per concedermi codesto piacere. Decido però di fare un salto veloce per raccontare le vicende del momento.

Da diversi anni tentavo di dire alla mia prominente panza di scendere di livello, ma, ahimè, giammai essa volle darmi ascolto. Mi trovai dunque nella necessità di affrontarla con mezzi più adeguati.
Venne dunque il giorno di recarmi da una nutrizionista che potesse consigliarmi per il meglio in tal senso.

A lei chiesi lumi sul miglior modo di far scendere i kilozzi di troppo senza rinunciare alle gioie della vita.
"Non mi si tolgano i piaceri della carne", dissi, "Ché per me scannare un vitello o sradicare una carota ha l'istesso valore". Mi ciberò d'ogni alimento vegetale o animale che esso sia.

"Dieta zona, ordunque?", disse colei che mi guida nel cammino.
"Poffare, cos'è codesta diavoleria?" chiesi. Giammai le proteine abbiano il sopravvento. La vita è di per sé amara e tocca addolcirla. Che i carboidrati abbiano la meglio.
Mi misi così a studiare per capire quale dovesse essere lo stile di vita da adottare.

Scoprii che la dieta mediterranea (patrimonio Unesco) è quanto desidero. Quella vera, da non confondersi con la mia abitudine precedente. Essa confina ad una volta ogni 7 giorni le carni rosse, che si vocifera non siano esattamente salutari, in favore di pesce e carni bianche. La stessa sorte, ahimè, tocca ai dolci, che ero abituato a manducare con frequenza quasi quotidiana.
Mi fu ridotta la quota di pane e pasta. "Chi è causa del suo mal pianga se stesso", dissi, "me la sono voluta". Ma il sacrifizio non fu poi estremo.

Mi toccò placare i morsi della fame cominciando a nutrirmi anche di verdure et ortaggi.
"Che sono mai codeste proposte? Davvero l'erba s'ha da mangiare?"
"Orbene sì, che d'ora innanzi anche i prodotti della terra siano ammessi al tuo desco. Tuttavia avrai facoltà di scegliere quelli che più t'aggradano, mescolarli e cucinarli come a te meglio sembri".
Per me fu motivo di gioia immensa, dato che, avendo da sempre ripudiato minestroni e sformati varie, mi si desse licenza di mangiar verdura cruda e quella che mi garba e potendola considerare dell'istesso valore.

Ma la ragione per cui mi recavo da costei è anche un'altra. Apprendere i segreti del mangiar sano. Ché per me, nella mia magna ignoranza, non esisteva differenza tra verdure, legumi, patate et simili.
"Non è difficile", m'insegnò con pazienza. "Non hai che da considerare ogni alimento come parte di una sola categoria: proteine, zuccheri e grassi. Seguendo codeste tabelle potrai operare sostituzioni con un minimo di buon senso"
Ancora una volta il mio stupore si fece grande. In un attimo ella mi avea illuminato.
"Componi il tuo pasto di quattro portate", disse. "Un primo, un secondo, un contorno e frutta. Codeste che ti do siano le dosi di ciascun alimento."

Un mese dopo, mi presentai al suo cospetto con due chili in meno. "Bene", disse, "ancora 3-4 chili e ci siamo". Et anco la mogliettina, mirandomi, mi chiede dove nascosi la trippa perduta.

Continua...

5 commenti :

  1. Risposte
    1. E qui viene il bello. I legumi sono un secondo. Anzi, il secondo da consumare con maggiore frequenza, in alternativa formaggi, pesce, carne o uova. E per me che adoro i legumi è una meraviglia.

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  2. Cavolo, anch'io sto pensando di mettermi a dieta :-(

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    1. Pensa intensamente, concentrati e vedrai sparire anche tu il grasso superfluo. Non funziona? Sarà perché non ne hai!

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