sto scrivendo questo post con circa un mese di ritardo. E' stato un periodo intensissimo, senza un momento di riposo. E allora, che fare? Saltare tutto quello che è successo ora e arrivare alle notizie fresche o tentare di fare una corsa e recuperare, almeno per sommi capi, quanto è successo in questo periodo?
Ho scelto la seconda. Non mi andava di saltare tutto. Cercherò di riassumere tutto quello che è successo a partire dalla fine di Agosto.
1. Le valigie
Ryanair. Benedetta e maledetta mille volte. Compro una vocale. Anzi una valigia. O magari due? No, due non ce la faccio poi a portarle. Vorrei metterci dentro anche i miei adorati barattoli di salsa e pelati, fatti con tanto sudore della fronte. Ci provo. Pesa la valigia, supera il peso, togli, prova, ripesa, metti questo, togli l'altro, pesa ancora...
CRACK!
No, non era la valigia che si è rotta. Era la schiena.
Non ha fatto crack per davvero, ma qualcosa è successo.
E ora che faccio? Provo a passare dal medico la mattina dopo. E' eccezionale, con due manovre mi mette a posto qualunque problema. Nulla da fare, non basta nemmeno arrivare un'ora prima. Ci sono già 4 persone in fila, il tempo scorre, devo prendere l'aereo e non ce la farò. Mi faccio tutto il viaggio e i giorni successivi con il mal di schiena e dei cerotti. Pastiglie contro questi dolori e in qualche giorno passa tutto, per fortuna.
2. I documenti
Quando si parla di espatrio i documenti sono la prima cosa. Se volete andare negli USA sapete che è molto difficile ottenere un permesso di lavoro (io ci ho rinunciato), se si scelgono altri paesi bisogna partire dall'Italia già col visto per lavoro. Comunque bisogna occuparsi della burocrazia necessaria per essere autorizzati a lavorare, di qualunque paese si tratti.
In Spagna, per i cittadini comunitari, non ci vuole un permesso di lavoro. Non ci vuole nemmeno un permesso per risiedere, e si può anche fare a meno di possedere il passaporto, la carta d'identità è sufficiente.
Esiste un'unica formalità da espletare: il NIE. La sigla NIE significa Numero de Identidad de Extranjero. E' un codice identificativo unico per ogni persona, il corrispondente del codice fiscale.
Per richiederlo bisogna prendere un appuntamento (si può prendere anche online) presso una oficina de extranjerìa e presentare alcuni documenti, tra cui carta d'identità, foto tessera...
Vi dirò la verità: non riesco ad essere preciso. Se n'è occupata l'azienda che mi ha assunto. E vi assicuro, essere accolti in questo modo, avere un'azienda che si occupa di questa burocrazia al mio posto è davvero commovente. Con largo anticipo mi hanno chiesto la scansione di alcuni documenti (carta d'identità, stato di famiglia, laurea con apostille, foto tessera...) e poi hanno preso l'appuntamento per me. Sono arrivato all'ufficio accompagnato da un rappresentante dell'azienda e in pochi minuti ne sono uscito col mio NIE, saltellando felice e contento. Il mio numero è stato stampato su un foglio di carta semplice, ma questo è provvisorio.
Il NIE serve per tutto: per lavorare, per aprire un conto in banca, per affittare una casa...
Il passo successivo, quando si trova casa, è empadronarse, cioè passare dall'ufficio comunale per diventare residenti.
Con la residenza (empadronamiento) si passa poi di nuovo dall'ufficio di extranjerìa per chiedere il tesserino definitivo che riporta il NIE (il numero non cambia), e si va anche a scegliere il medico di base (medico de cabecera).
Tutti questi passi non li ho ancora fatti, ci sarà modo di descriverli in dettaglio.
3. Il viaggio
Quanto questo si possa considerare un vero e proprio espatrio non lo so. E questa frase la ripeterò spesso.
Rispetto a quando coprivo la distanza Matera - Cremona in 14 ore con 3 / 4 treni, senza nemmeno un posto a sedere e con un costo di 50 / 70.000 lire (che erano all'epoca un esborso non indifferente) questo viaggio è letteralmente una passeggiata.
Il viaggio per Valencia è normalmente molto semplice:
- da casa, a Lucca, in 10 minuti a piedi si raggiunge il terminal degli autobus
- l'autobus arriva all'aeroporto di Pisa
- volo diretto Pisa - Valencia. Ryanair. Low cost, low quality, meno di due ore di viaggio. La tratta, finora, non è stata interessata dalle cancellazioni.
- all'aeroporto di Valencia arrivano due delle 9 linee di metropolitana che servono la città e che raggiungono poi diversi punti di Valencia e molti paesi nei dintorni.
Questa volta però il viaggio è stato diverso. L'azienda ha preso appuntamento per il NIE nella città dove ha la sua sede principale, poco fuori Barcellona. E per Barcellona non ci sono voli diretti da Pisa. Quindi ho preso un volo Pisa-Girona e poi un autobus Girona-Barcellona. Dopo qualche giorno il trasferimento a Valencia in treno.
Ecco l'itinerario completo. In blu i percorsi in autobus, in rosso l'aereo, in nero il treno.
Un volo perfetto. Girona è veramente un piccolo aeroporto.
Girona, come Barcellona è in Catalogna, e qui la lingua ufficiale è il catalano, si vede subito, a scanso di equivoci, ogni cosa è scritta prima in catalano e poi, forse, anche in castigliano.
Prendo i bagagli e vado in bagno. Quando esco lo scalo è completamente deserto
L'autobus per Barcellona aspetta fuori, in coincidenza con l'aereo, e mi porta nella capitale catalana.
E' la prima volta che vado a Barcellona. La città mi accoglie con tutta la sua bellezza
Il tempo per fare il turista è un po' poco, ma mi concedo un piccolo giro. Quello che mi importa di più è essere riuscito a incontrare una persona che ci tenevo tanto a vedere. Ho provato anche a fare una sorpresa ad un caro amico, ma, niente, non l'ho trovato, che peccato! Ci sarà un'altra occasione.
L'avventura è cominciata!