martedì 9 dicembre 2014

Un lucano

Seicentomila. Anche meno
La metà di Torino, un decimo di Roma. Questa è la popolazione della Basilicata. Probabilmente ce ne sono altrettanti emigrati.
Una regione piccola piccola, che molti non sanno neanche dov'è. E molti non sanno che è un piccolo paradiso.
Quando la nostra regione piccola e dimenticata viene mostrata in televisione, passa la voce tra i lucani "oggi su quel canale c'è un servizio sulla Basilicata". Tanto è il nostro desiderio di far sapere che esistiamo anche noi.
E quando un lucano diventa famoso ci inorgogliamo come se ne avessimo qualche merito.

L'altro ieri abbiamo perso la nostra voce.
Non l'ho saputo dai tg nazionali. La notizia mi è arrivata da Matera.

La Basilicata amava tantissimo Mango, anzi Pino, come a molti piaceva chiamarlo, come se lo conoscessero di persona. E lui amava la nostra terra e ne portava alto il nome.
Mediterraneo nomina tutto il paesaggio che ogni italiano conosce bene. Ma gli ulivi sono qualcosa di più.

Siedi qui
e getta lo sguardo giù
tra gli ulivi
l’acqua è scura quasi blu

L'ulivo ha il carattere dei lucani. Non arriva mai in alto perché non va mai dritto. Prende una direzione, poi cambia idea e gira. Ed è per questo che il suo legno è così bello e ricco di venature.
Mango ha dedicato delle belle canzoni alla Basilicata. E sono quelle che ho amato di più. Gliene sono sempre stato grato.

Nella mia città... c'è rimasto un prato
ancora un po' spelacchiato

perché noi non abbiamo pascoli verdi, ma colline brulle, sassi e un po' d'erba ogni tanto. I prati dei miei campeggi. La natura selvaggia del nostro piccolo paradiso che Mango ha celebrato tante volte.

Grazie a tutti quelli che l'hanno ricordato con delle belle parole.

2 commenti :

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