lunedì 12 gennaio 2015

Il bisogno di farcela

Immagine presa dal web
Ecco qualcuno che non si arrende mai

Arrendersi mai, non è possibile.
Non me lo sono potuto mai permettere.
Non ho potuto farlo le volte che sono rimasto senza lavoro. Non potevo farlo quando formare una famiglia sembrava una cosa impossibile. Non posso farlo ora.
Tante volte avrei voluto e vorrei una vita più facile, ma non è così. Non posso permettermelo.

Ancora pochi mesi di tempo.

Quando ho cominciato l'università era tutto più semplice. Appelli d'esame ogni 2 mesi, sei all'anno. Segreteria che funzionava come un orologio. Nessun limite di tempo per finire.
E sono partito alla grande, ero a casa disoccupato e ne ho approfittato per fare un bel po' di esami. Se avessi potuto continuare a quel ritmo, con le stesse condizioni, se ci fossi riuscito, mi sarei laureato in poco più di 2 anni.

Poi le difficoltà sono aumentate. Come quando il giocoliere fa roteare in aria tre birilli e gliene lanciano altri. Traslochi, ricerche di lavoro. Poi hanno deciso che così era troppo facile, che questi corsi andavano chiusi.
Tempo fino a settembre 2015, chi si è laureato per quella data bene, chi non ce l'ha fatta si attacca al cazzo  può passare al corso nuovo, richiedendo la convalida di una parte del lavoro fatto e smazzandosela con quello che non gli viene riconosciuto. Come quando si passa da una facoltà ad un altra.

E subito tutti gli alunni dei corsi a distanza si sono divisi in 3 gruppi.
- Chi ha deciso di passare subito al nuovo ordinamento.
- Chi ha gettato la spugna e lasciato gli studi
- Chi ha deciso di finire per quella data, perché può farcela.

E io sono in quest'ultimo gruppo.

Perché non è che mi interessa la laurea per una soddisfazione personale. Mi serve per trovare lavoro, per andare via una volta buona dall'Italia e riuscire a costruirmi una carriera. Per non rimanere impantanato in un lavoro che non premia i miei sforzi.
Per portare mia figlia in un posto in cui esista un futuro. Per andare a vivere dove esiste qualità della vita.
E non ho tutto il tempo del mondo per farlo.
Avrei dovuto farcela prima. Non avrei voluto che mia figlia cominciasse la scuola in Italia, ma ormai non ci sono riuscito, non ho fatto in tempo.

IO non ci sono riuscito prima. IO non ho saputo scegliere prima questa strada. Avrei potuto farlo in qualunque momento. Non è colpa degli ostacoli che ho trovato. IO non ho saputo superarli prima.

E, siore e siori, sempre più difficile. (musichetta del circo. Pappaparaparapappappara...)
Riduciamo gli appelli a 3, massimo 4 all'anno.
Chiudiamo la segreteria che funzionava bene e vi lasciamo nel calderone della segreteria generale. Dove non sanno nemmeno che esistono i corsi a distanza. Ora, per sapere la data di un esame, scrivete ai prof. e pregateli di rispondervi, perché spesso non lo fanno nemmeno.
E se volete sapere cosa studiare per l'esame, avere videolezioni e materiali, anche lì, sempre più complicato.

A settembre scorso ci ho provato. Troppa carne al fuoco. Tre bocciature tutte insieme non le avevo collezionate finora.
Tra poco arriva l'occasione successiva.
Due o tre esami tra gennaio e febbraio. Uno è il più difficile del corso. Non per l'esame in sé, ma perché trovare materiale valido da studiare è stata un'impresa. Il libro del prof, che costituisce il programma, è una schifezza, e ogni argomento va cercato e studiato da altre parti.

E ho un bisogno incredibile di farcela. Di vedere che questi sette esami che mancano diventano sempre di meno. Sette su trentacinque. Non sono tanti, ma la coda è lunga.

Ho bisogno di farcela. Di riuscire. Di vedere che questi sforzi danno risultato.
Quante volte sentite il bisogno di farcela?

4 commenti :

  1. Forza, che manca poco, stringi i denti. In bocca al lupo, ti auguro che il 2015 ti porti finalmente questa soddisfazione!

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  2. ribadisco tutta la mia ammirazione per quello che fai.... lavori (e tanto) e anche lontano da casa, e sei anche padre e marito (presenti aggiungerei)
    e studi... ingegneria....

    forza e coraggio, noi facciamo il tifo per te!!!

    anche io nel mio piccolo sto vivendo giorni in cui mi dico "devo farcela", vado avanti a giornate.... sto indietro tu tutta la linea, mi do' priorita'.... difficile pero' darsi priorita' quando e' tutto importante, come nel tuo caso!

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    1. Sei sempre troppo buona. Riguardo al "presente" la figlia ha presentato già reclamo in duplice copia alle autorità competenti.
      Anche per te non deve essere facile. Forza!

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