Ore 23:09
una manciata di ore all'esame. Sto ancora studiando.
Ma questo esame, bene o male, andrà. Lo sto dicendo da giorni, questo esame è una puttanata. Un esame-riposo.
Silenzio. Tanto. Questa è una zona tranquilla. Niente rumori.
Leggo una bella storia, di un'amica che racconta del suo primo bacio a 14 anni. Bello davvero, di quelle storie che scaldano il cuore. E che a volte, tante volte, mi riempiono di malinconia.
Quanto vorrei avere dei ricordi così belli di quell'età. Quanto vuoto invece mi resta dentro.
Quanto ho dovuto faticare per avere una vita normale? Non ci sono mai riuscito, nemmeno adesso. Neanche oggi ho una vita normale. Oggi ho una vita più bella di tanti altri.
Ma non sono stato io, lo giuro, non è colpa mia, non l'ho mai cercato tutto questo. E' solo che quando per conquistare quello che forse, e dico solo forse, a tanti altri è stato facile, devi passare le pene dell'inferno, poi, quando ce la fai, non ti accontenti, non ti fai bastare più nulla. Non ti fermi più.
Ci ho messo non meno di trent'anni a capire perché le ragazze mi rifiutavano sempre. E' che quando invece di essere sicuro di te hai paura anche della tua ombra non attiri proprio nessuno. E non è la strada giusta per farsi accettare, per farsi amare.
Ma quando questo è quello che ti hanno insegnato e ancora non conosci altro, ci puoi fare poco.
Quante mattine sono stato svegliato dalle bestemmie urlate di mio padre? Quante botte ho preso?
Quante notti ho passato sul balcone del quarto piano, davanti a un cielo stellato meraviglioso, a guardare di sotto, dicendomi "ora lo faccio, mi butto giù". Non ne ho mai avuto il coraggio. E' solo per questo che ora sono qui a scrivere.
Quanti pomeriggi, paralizzato, senza riuscire a parlare, sentendo che stavo tenendo la lucidità coi denti?
Ce l'ho fatta, dopo, col tempo, a ricominciare da zero, a costruire tanto di buono. E ho avuto la fortuna immensa di trovare una moglie stupenda.
Normale non lo sarò mai. Ma, lo giuro, non è colpa mia. E' che quando una parte della tua vita, che per molti è la migliore, ti manca, resti sempre con un vuoto dentro che non si riempie mai.
Non è mai troppo tardi per appropriarsi della propria vita e farla diventare bella
Capisco bene, abbiamo avuto un passato molto simile e credo siamo molto simili...
RispondiEliminaIo di notte me ne andavo in cucina e cercavo di tagluarmi i polsi, tanto x dire.
Carissima. Mi hai sorpreso. Per come ti conosco, così solare e ottimista, non lo immaginavo. E forse sei proprio così, sempre positiva, perché hai imparato ad esserlo affrontando tanta sofferenza. Un abbraccio forte.
Eliminaper fortuna non hai avuto il coraggio, Luciano.
RispondiEliminaHai fatto tanta strada per essere dove sei, come sei. E' un bel motivo di orgoglio.
valescrive
Grazie Vale. Mi hai scritto una cosa bellissima.
EliminaL'impressione è che un passato difficile alle spalle renda ogni conquista ancora più speciale ed importante! Di strada ne hai fatta tanta, Luciano, e anche se non ti conosco, vedo in questo blog il tuo desiderio di vivere e di amare! Continua così che stai andando alla grande!
RispondiEliminaÈ così per tutti noi. Ogni cosa che ci è costata sacrificio acquista un valore immenso. Grazie Sabina.
EliminaIl passato inevitabilmente ci segna, ma quello che conta oggi è tutto quello che di speciale hai saputo costruire. Ma poi, cosa significa essere normale? A cosa ti servirebbe esserlo? Associo il termine normale a uguale a tutti gli altri. Ecco,non sei uguale alla massa, aggiungo, per fortuna!
RispondiEliminaUn abbraccio Luciano!
Non lo so davvero a che cosa servirebbe essere normale. Forse a preoccuparmi di meno, magari a pensare di meno.
EliminaGrazie a te. Un abbraccio.