Don Ramòn ce lo chiese più volte. Chissà cosa pensava, perché non sembrava così convinto.
Non lo sapremo mai. In ospedale gli comunicammo la data delle nozze. Il giorno dopo non era più con noi, non ci sarebbe stato ad accompagnare la figlia all'altare.
Mi piacerebbe potergli dire di nuovo di sì, che ora che sono passati 12 anni (domani) da quel giorno sua figlia la sposerei ancora 12 volte...
Già, ma come funziona in Messico il matrimonio? Che burocrazia c'è dietro? Cosa bisogna fare?
Le informazioni che vi darò ora sono un po' datate, quindi prendetele con le molle.
Innanzitutto la tradizione prevede che i genitori del fidanzato si rechino da quelli della promessa sposa per "chiederla". Piaccia o no è così.
Per me è stato un po' diverso. Mi sono presentato da solo, data la distanza. E sono stato sempre bene accolto.
Il matrimonio concordatario è un istituto italiano. In Messico, se si desidera sposarsi sia in comune che in chiesa si devono fare le cose in due momenti separati.
Prima in comune. La chiesa cattolica in Messico richiede l'atto di matrimonio civile per procedere.
Del matrimonio in chiesa vi ho parlato l'anno scorso. In occasione dell'anniversario del matrimonio civile vi racconto come è andata.
Bisogna avere i documenti già pronti dall'Italia, o ci vorrà qualcuno che se li procuri. Che io ricordi mi è servito solo l'atto di nascita (quello completo, con l'indicazione dei genitori). Ho chiesto il modello multilingue ed ho fatto apporre dalla prefettura il timbro della Apostille, una roba di questo genere.
Immagine presa dal web |
Ci presentiamo al registro civile per chiedere l'elenco dei documenti. Del fatto che il mio atto di nascita sia già (anche) in spagnolo, essendo multilingue, non gli importa un fico secco. Vogliono la traduzione fatta da un traduttore ufficiale. Insisto, trovo una funzionaria che sa che l'atto va bene così e che non devo farlo tradurre dallo spagnolo allo spagnolo.
E' da notare il fatto che per sposarsi vengano anche richieste le "analisis prenupciales", cioè delle visite mediche. Il risultato di queste analisi non ha alcuna importanza per il comune, è richiesto solo che si facciano. E' una misura importante, serve a far conoscere ai futuri coniugi i rischi che in alcuni casi ci possono essere con il concepimento (es. due portatori sani di anemia mediterranea).
Nel caso in cui uno dei due sposi sia minorenne è sufficiente l'autorizzazione dei genitori. Non ci sono procedure particolari (per quanto ne so, in Italia, ci vuole il permesso del giudice). Comunque non era il nostro caso. Mentre eravamo lì, però, abbiamo sentito un impiegato dire ad un altro "quando si presentano queste persone, non sposatele, i genitori hanno negato il consenso".
Altra curiosità, i documenti si presentano sempre in originale e copia. Lo fanno per confrontarli, poi ti lasciano l'originale (spesso) e si tengono la copia. Meglio così, ci sono documenti che può essere difficile o costoso dover rifare quando servono di nuovo.
La procedura per sposarsi, per un cittadino straniero, in Messico, prevede anche di farsi prendere in giro da Miguel, l'impiegato dell'ufficio immigrazione.
- Bene, cosa posso fare per te?
- Mi voglio sposare
Scuote la testa da dietro il bancone
- No, non va bene.
- Ma sì, sono convinto
Tira fuori l'elenco dei documenti da presentare
- Ma ci hai pensato bene? Ok, portami queste carte. Ma sei sicuro? Non farlo!
Quando gli riporto le carte sono insieme alla mia fidanzata. Lui riattacca tentando di dissuadermi, e lei
- Ma sta zitto, con quel che ci ho messo per convincerlo... (macché!)
Ero già residente in Messico, con il permesso di lavoro, ed in possesso dell' FM3, un documento fatto così (almeno allora così era il mio, un libretto simile al passaporto).
Immagine presa dal web |
Sul mio FM3 è stato annotato prima il permesso per il matrimonio e, successivamente, il matrimonio stesso.
Per chi avesse qualche dubbio: la burocrazia messicana fa a gara con quella italiana, a volte può essere anche peggiore e i burocrati stessi possono essere anche più stupidi. Non scuotete la testa, è possibile! Meno male che l'ufficio immigrazione funzionava bene, altrimenti sarebbe stata dura per me.
Documenti in regola, ci presentiamo il giorno del matrimonio.
Nessuna cerimonia particolare, sembra una fila di quelle per un documento, un bel po' di caos, ci sono molte coppie.
Due testimoni per ciascuno. Ci sono tre componenti del coro dove canta mia moglie e il mio direttore.
Ricontrollano i documenti. No, non vanno bene, il certificato deve essere tradotto.
Ma come? L'avete già accettato, abbiamo parlato con xxxx.
Non lavora più in quest'ufficio.
Le persone le spostano continuamente come pedine, e quello che fai con il funzionario precedente non vale con il successivo.
Ma come? Le ripeto. E' già in spagnolo, cosa c'è da tradurre?
No, non si fidano, è un documento che viene dall'estero, quindi deve essere tradotto. Non hanno nemmeno l'intelligenza e la voglia di leggerlo per rendersi conto che è così, il fatto che ci siano anche delle scritte in altre lingue li disturba.
Stavano rifiutando di sposarci!
Intanto fanno passare avanti le altre coppie, rimaniamo per ultimi. Per fortuna c'era in ufficio un'altra persona che sapeva che il documento era valido.
Dopo un'ora o due di guerra di nervi, ci sposano. Maledetti! E c'è da dire che non hanno nemmeno imparato e, successivamente, ad altre persone, hanno continuato a richiedere la traduzione di questo documento.
Passiamo a firmare l'atto. E a metterci le impronte digitali. E qui mia moglie controlla che io firmi e metta le impronte per bene.
Poi ci fanno accomodare in una sala dove ci fanno la domanda di rito: "tu, Luciano... vuoi prendere... come tua legittima sposa?"
Rimango spiazzato. Ma, come? Gli articoli di legge non li leggono? Era così bello quando, nel film di don Camillo cominciano con "il marito è il capo della famiglia..."
No, non ti leggono un fico secco. Vuoi o no?
Certo che sì.
Vi dichiaro marito e moglie. Applausi, abbracci. Quello che vedete a destra nella foto era il mio direttore.
Purtroppo non c'è più, ne ho pianto la scomparsa qualche anno dopo.
Si ritorna all'ufficio immigrazione col certificato, per far trascrivere il matrimonio sull'FM3. I geni del registro civil hanno dimenticato di aggiungere l'annotazione che indica che ho presentato l'autorizzazione dell'ufficio immigrazione come straniero.
Nuovo giro, ripasso dal registro civil, mettono l'annotazione e poi si torna all'ufficio immigrazione.
Meno male che lavoravo la sera, così di giorno questi documenti li potevo fare!
Finita qui la burocrazia? O come si dice in Messico, la burro-crazia? Burro significa asino, più chiaro di così...
Ahem, no. Bisogna far trascrivere il matrimonio in Italia.
Devo dire che questa volta è stato facile. Il consolato più vicino è a Città del Messico. Ci siamo andati un paio di mesi dopo e abbiamo portato lì i documenti.
- Tutti in regola, devi solo farmi una traduzione di questo
- Dove posso andare per farla? Cercavo un punto internet, dove hanno un pc per non scriverla a mano.
- A casa tua ar compiuter. E' la risposta dell'educatissimo impiegato del consolato.
Vabbè. Quella è una zona residenziale, niente servizi. Prendiamo l'autobus e troviamo un posto dove andare. Torniamo in tempo prima della chiusura. E' fatta.
Due mesi dopo torniamo in Italia e il matrimonio è stato trascritto. Nessun intoppo. Marito e moglie anche in Italia.
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