venerdì 25 dicembre 2015

Buon Natale

Buon Natale a tutti.
Non "Auguri", "buone feste", "happy holidays". Buon Natale.
Del politicamente corretto me ne frego.
Voglio che sia l'occasione per dire basta a tutte le stronzate.
Basta con il togliere i crocifissi e i presepi. E pure col negare i canti di Natale.
Al mondo ci sono tante religioni, credenze e non credenze. E finché non si insulta il prossimo, non si pensa di imporgli la nostra opinione e non si prendono le armi in mano c'è posto per tutti. Anche (e dico anche, e non solo) per i cristiani.
Se ti auguro buon Natale, e per te non è festa, ti importa davvero? Almeno ti starò augurando una buona giornata.
Se ti auguro buon Natale, e tu stai festeggiando un altro Dio, fammi il tuo augurio e sarà benvenuto.

Non sono un baciapile, nemmeno un po'. Anzi, a dirla tutta, non vado a messa nemmeno a Natale. Perché a Dio ci credo, ma a tutto quello che l'uomo si è inventato nei secoli spacciandolo per volontà divina no. Per me quasi tutto il clero può andare a lavorare invece di ingrassare alle nostre spalle.

Ma il crocifisso a scuola non si toglie. C'è stato finora e ci può stare ancora. Per qualcuno ha un significato, per qualcun altro no. Toglierlo è una stronzata. Non offende nessuno.
Io, personalmente, non trovo che la scelta che ha fatto la Francia anni fa, di vietare ogni simbolo religioso nelle scuole sia un esempio da seguire. Non abbiamo bisogno di importare pure le stronzate altrui. E questo vale per ogni religione. Se il tuo senso del pudore ti porta a coprirti i capelli, beh, fallo, non deve essere un problema. Se ti mascheri anche il viso no, mi spiace, così non sei riconoscibile, non va bene.

Rispettare tutte le religioni, integrarsi, significa mettere insieme al crocifisso anche la stella di David, la mezzaluna ed ogni simbolo di ogni credo rappresentato in classe.
Esistono modi di imporre le religioni, altri invece di dare loro un posto senza fare del male a nessuno.
Quando andavo a scuola, la maestra ci faceva fare la preghiera ogni mattina. Ecco, questo anche no!
Vuoi farla tu? Fa pure, per me la preghiera non significa nulla, non costringermi a farla.
Se appendi un crocifisso al muro, al massimo potrò vederlo come un quadretto che non mi piace, non come un'offesa. Ma secondo me chi ha deciso di toglierlo lo ha fatto per paura, non per rispetto, per paura di essere preso di mira da qualche terrorista.

Il presepe, a casa mia si fa. Che significato vogliamo dargli davvero? Non lo so, secondo me una piccola attività manuale da fare in casa quando fuori fa freddo e piove, e la scuola è chiusa, fa solo bene.
E non mi venite a dire "allora non si può fare qualcos'altro?", vi rispondo "anche", ci siamo inventati di tutto, finora. E c'è posto anche per il presepe, non ha mai dato fastidio a nessuno.
Ci siamo divertiti a farlo insieme. Piccolino, come lo spazio che abbiamo in casa. La tremendazza voleva farlo, ci teneva. Ecco qui la nostra piccola opera d'arte.
Ve piace 'o presepe? Diceva Eduardo.


Per l'albero ci attrezzeremo. E' che metterlo via per gli altri 11 mesi richiede spazio, e ci manca proprio.
Da me c'è anche un piccolo crocifisso. Non parla come quello di Don Camillo, ma ha il suo posticino. Non è che sia lì per una ragione particolare, è un ricordo di una cara zia che non c'è più.


Secondo me festeggiare il Natale non è un atto di fede. E' una necessità.
L'inverno, il freddo, e soprattutto il buio sono difficili da sopportare. Io lotto ogni inverno con la depressione. E le feste aiutano a superare questo periodo. Le lucine illuminano le strade e rendono più sopportabile il buio.
Che Gesù non sia nato il 25 dicembre e che i primi cristiani abbiano rubato la festa del dio sole ai pagani lo insegnano a scuola. Chi non segue la lezione si arrangi.
Una volta l'anno iniziava con il giorno più corto, che coincideva a sua volta con la festa del Natale. Poi, tra errori degli astronomi e il fenomeno di precessione degli equinozi, siamo arrivati ad avere tre date diverse.
Resta il fatto che è una festa di cui abbiamo bisogno. E se Gesù è nato il 35 Agosto (chi lo sa?), chissenefrega. Ci siamo inventati una bella tradizione. Feste, regali, canti, lucine, attività manuale, vacanze scolastiche, riunioni con familiari e amici, pranzi e cene, viaggi, tutto va bene per affrontare un periodo che, altrimenti, sarebbe molto duro.

E mo' vogliamo smantellare tutto questo perché c'è chi ci crede e chi no? Uei, ma chissenefrega! Non c'è mica bisogno di credere che il 25 dicembre sia sceso Dio sulla Terra per seguire una tradizione che ci fa gioire in un periodo così triste.
Per cantare "adeste fideles" e "tu scendi dalle stelle" non c'è bisogno di vederli come preghiere.

Io non ho imposto il battesimo a mia figlia, ritengo che non si debba fare. Sarà lei a chiederlo quando, e soprattutto SE vorrà. Ma a scuola ho scelto di farle fare religione. Abbiamo conosciuto la sua insegnante, che invece di indottrinare, insegna LE religioni, che sa trasmettere senza imporre.
Si chiama cultura, non buttiamola nel cesso. Serve a integrarsi, a conoscersi, a non odiarsi.
Io di molte religioni conosco poco più di zero, e avere l'occasione di imparare non sarebbe male.

Trovo che questa scuola abbia fatto, come al solito, le scelte migliori. Ha formato un coro che sta facendo la sua tournee di canti natalizi in giro per la zona. Nessun obbligo, ci va chi vuole, subito dopo la scuola. Aule e insegnanti a disposizione, maestri pazienti e bambini che si divertono. Chi mi tocca questa cosa lo prendo a badilate sui denti.

Buon Natale a tutti.

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