mercoledì 19 agosto 2015

Come, dove, quando e perché. 1) Perché

Come ho detto dall'inizio, sto scrivendo questo blog per parlare del mio, spero, futuro espatrio, di come lo sto organizzando, per cercare consigli e opinioni varie.
Molte persone che sono andate a vivere in un altro posto del mondo vengono sommerse di richieste, di indicazioni "come faccio ad andare a vivere dove sei tu?", di curriculum ("mi trovi lavoro?") ecc.
Facendo così non si ottiene nulla di buono. Io chiedo a chi scrive queste mail: "lo fareste voi per qualcuno che vi chiede di venire a vivere in Italia? Ci riuscireste, anche volendo? E se di richieste ve ne arrivassero ogni giorno?"
Vi assicuro che sono persone gentilissime, a me stanno dando una grossa mano. Ma non si può chiedere la Luna. Soprattutto perché ogni situazione è un caso a sé. Chiedere aiuto agli altri non significa pretendere che qualcuno faccia il mio lavoro al mio posto, questo non è possibile.
Invito chi vuole trasferirsi all'estero a seguire questi post e a fare qualche ragionamento insieme a me, ogni intervento è benvenuto.
La mia storia lavorativa, sentimentale, i miei spostamenti, ve li ho raccontati nei post precedenti. Ora invece cerco di sintetizzare (io? Quando mai!) per fare i miei passi.

Come gli investigatori sul luogo del delitto, provo a rispondere a queste domande riguardo il mio futuro espatrio:
- Come?
- Dove?
- Quando?
- Perché?

Prima di tutto: perché? Cosa mi porta a voler lasciare l'Italia? Cosa voglio trovare in un nuovo Paese? Cosa non voglio perdere di quel che ho oggi?
Le motivazioni sono cambiate nel tempo, ma alcune sono rimaste sempre quelle, altre se ne sono aggiunte. Oggi sono queste. Alcune di queste cose le ho anche qui, e non voglio perderle.

1) Per il clima. Io funziono ad energia solare. Soffro il caldo solo sopra i 35-40° ed il freddo appena si scende sotto i 20-25. E sono terribilmente meteoropatico. Ogni inverno mi viene voglia di scappare via, il buio mi deprime tanto. Questo mi porta a restringere molto i miei obiettivi.

Immagine presa dal web

Guardando questo planisfero, amplierei di poco la zona verde e circoscriverei lì la mia ricerca. 

2) Il mare. Mi piacerebbe molto vivere al mare, poterci andare tutto l'anno.

3) Un posto "vivo". Ho vissuto in città dove alle 7 di sera non c'è nessuno in giro, dove la gente è apatica e non coglie mai un'occasione per festeggiare. E cerco l'opposto. Un posto allegro, dove la vita venga presa alla leggera. Per me, che sono un musone, sarebbe terapeutico. Mi importa potermi inserire in una società e non restarne sempre al margine, essere accolto e non respinto. 

4) Il lavoro. Ho cambiato lavoro, passando dall'artigianato all'informatica, illudendomi anche di poter lavorare a distanza, per esempio vivendo in Messico e lavorando per l'Italia. Ho scoperto che a questo livello è quasi impossibile. Che è necessario vivere nel posto dove si lavora. 
L'informatica, fuori dall'Italia, offre molto. Ma non in qualunque Paese
Mi importa che ci sia meritocrazia, perché ho scelto di essere tra le persone che si impegnano per dare dei risultati, ho scelto di essere affidabile, Ho scelto di non prendere mai i meriti degli altri. 
In Italia non funziona così. Qui chi lavora di più e meglio viene sfruttato senza riconoscimenti e chi va davvero avanti è chi sa sfruttare gli altri. Sto sgomitando parecchio. ultimamente, per farmi almeno riconoscere i diritti di legge, ed è una battaglia persa. Qui la mia carriera sarebbe già arrivata al capolinea. Voglio invece che il mio lavoro mi basti per vivere più che dignitosamente e che mi offra anche un buon work-life balance.
Sono convinto che la situazione lavorativa in Italia sia destinata a peggiorare ancora. Forse la disoccupazione diminuirà, ma gli stipendi, già insufficienti oggi per vivere, caleranno ancora. E' quello che ho visto anche in Messico, disoccupazione bassa, ma stipendi che non coprono un affitto.

5) La qualità dei servizi. Scuola e sanità sono i principali. Mia figlia sta per cominciare la prima elementare, l'asilo che ha frequentato è stato a dir poco eccellente, e la scuola elementare promette bene. Poi, però, temo che l'eccellenza finisca lì.
Finora non ho avuto cattive esperienze con la sanità italiana.
Questo punto, infatti, non riguarda "ciò che voglio lasciare", ma "ciò che non voglio perdere". Non è scontato che scuola e sanità siano buone ovunque, va considerato che dove andremo dovranno essere valide.
Per quanto riguarda la Tremendazza, lei sceglierà il suo posto nel mondo, ma sto tentando oggi di offrirle oggi gli strumenti perché possa scegliere al meglio. Capisce già due lingue, sta frequentando una scuola con bambini che provengono almeno da 10 nazioni diverse, è una strada su cui bisogna continuare. Delle scuole che possano valorizzarla al meglio sono una necessità.

6) La sicurezza. Almeno al livello di qui. Sono cresciuto nella città più sicura d'Italia (così dicono le statistiche) dove si può girare di giorno e di notte senza paura, e la sicurezza resta un aspetto fondamentale.
In Messico non c'era. Non c'è da spaventarsi, ma bisogna stare sempre con gli occhi aperti. E' un'altra cosa che non è così scontata in ogni dove.

7) La gente. La cordialità, l'accoglienza, l'apertura mentale, la varietà di razze e culture. Ognuno di questi aspetti meriterebbe un capitolo a sé.

Già da soli tutti questi aspetti sono molto difficili da conciliare. Ed è per questo che ci sto mettendo tanti anni per arrivarci.

Continua (nella prossima puntata, "dove"...)

2 commenti :

  1. Sono sicura che piano piano ci arriverai, magari non riuscirai a conciliare proprio tutti gli aspetti che hai citato ma cercherai di conciliare quelli che ti stanno più a cuore.
    Comunque concordo con la maggior parte degli aspetti che hai citato: meritocrazia, vivere al mare, posto vivo, sicurezza e cordialità.

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    1. Difficile, eh? Quel "piano piano" dura da 15 anni, e tante cose sono finalmente e faticosamente andate al loro posto.
      E per te non deve essere più facile. Sei la mamma del Kuwait o la nuova arrivata in Arabia Saudita? Per voi è una lotta per la sopravvivenza, per cercare di vedere il bicchiere mezzo pieno.

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