venerdì 14 agosto 2015

I colori del Messico


Questo molti di voi lo sanno. Visitare un posto da turista e viverci è qualcosa di completamente diverso. E nonostante tutto è facile innamorarsi di un luogo visitato per pochi giorni, o solo immaginato, e volercisi stabilire.
Il Messico è un'esplosione di colori. 
Una natura, in tanti posti, ancora selvaggia, che regala spazi immensi, frutta come in nessun altro posto, mari, montagne, animali di ogni specie. Un buon clima, mai estremo, né troppo caldo, né troppo freddo. 
Colori ovunque. Nelle strade, dove ognuno è libero di dipingere la propria casa come preferisce senza dover chiedere permessi. Nei mercati, dove la tela viene venduta in mille fantasie che piacciono tanto anche a noi. Con queste belle tele mia moglie ha realizzato tende e tovaglie per la nostra casa, devo trovare in giro qualche foto da scansionare e postare.

Come per ogni Paese, per il Messico esistono degli stereotipi duri a morire, che a volte rispecchiano la realtà, altre proprio per niente. Vediamone alcuni:

Il sombrero
Esiste. Ma non è questo.

Questo qui sopra, che è quello che di solito immaginiamo come "sombrero messicano", esiste, in Messico si trova. Ma il cappello tradizionale  è questo
La siesta. E il dolce far niente.
Vorrei sapere chi si è inventato che i messicani fanno la siesta sotto il cactus col sombrero come Speedy Gonzalez.
Non esiste (purtroppo) l'abitudine di dormire di pomeriggio. Ho scoperto più tardi che è una tradizione spagnola, ma che purtroppo in Messico non c'è. E non è nemmeno vero che i Messicani non siano dei gran lavoratori. Molto spesso i messicani lavorano tanto, ma tanto davvero. Non sempre bene, ma molto, perché la maggior parte dei lavori sono pagati poco e bisogna lavorare tanto per tirare avanti.

Il peperoncino.
Per una volta possiamo dire che non ci si è fatti un'idea sbagliata. I messicani mangiano veramente piccante, molto più di quanto possiamo pensare.
Per un messicano le caramelle al peperoncino non sono uno scherzo di carnevale, ma qualcosa che la gente mangia con gusto, così come i gelati, e l'immancabile spolverata di peperoncino in polvere sulla frutta.
Al supermercato esiste la corsia dei peperoncini. Grandi, piccoli, rossi, verdi, di tutte le dimensioni, forme e colori. E non ci credete se qualcuno vi dice "no pica", vuol dire che un piatto è poco piccante per i loro gusti, ma non esiste nessuno che non mangi piccante almeno un po'. Serve per dare sapore, come da noi il sale.
Lo vedete questo piatto innocente?


Fate piano, ma molto piano. Queste sono enchiladas suizas. Quella salsa verde è a base di chile serrano, un peperoncino verde più piccante dei nostri. Le tortillas vengono riempite di formaggio e spalmate con questa salsa e poi messe in forno.
Per me questo piatto ha un valore particolare. E' la pietanza con cui mia suocera mi ha accolto quando sono arrivato per la prima volta in Messico. Il piatto della festa. A me, un perfetto sconosciuto, allora. Ma lei mi vuole un gran bene e me ne ha voluto dal primo momento.
A me piaceva mangiare piccante e non mi sono tirato indietro. Piangevo, ma ho gustato quel piatto e l'amore con cui mi è stato preparato.

E' difficile sintetizzare in poche righe tutto quello che ho vissuto in un solo anno. Le illusioni e le delusioni, la bellezza e la tristezza.
Le illusioni ci sono state. Ho creduto, per un po', che almeno lì esistesse una vera cultura musicale, alimentata dagli eventi organizzati dalla "casa de la cultura", l'assessorato culturale di ogni comune. Mia moglie cantava nel coro della casa de la cultura, come contralto. Quando sono arrivato il coro ha fatto diversi concerti in giro per lo Stato.
Sembrava che quest'attività potesse diventare un lavoro, invece, purtroppo, anche in Messico la corruzione è tanta e anche le volte che il coro avrebbe dovuto ricevere qualche soldino, quei pesos se li è intascati qualcun altro. Fine del sogno.
Anche per la liuteria, la mia impressione iniziale è stata che ci potesse essere del mercato, invece anche lì, non è andata come speravo. Sono riuscito a fare qualche riparazione, ma niente di più.

In Messico mi è anche toccato perdere qualcuno. Mio suocero ci ha lasciati improvvisamente mentre eravamo lì.
E qui non ho trovato tante differenze con l'Italia. Il Messico è un paese cattolico e funerali e cimiteri ci sono come dall'altra parte dell'oceano. Peccato, gli avevamo appena annunciato la data del matrimonio, non ce l'ha fatta e la mia sposa è stata accompagnata all'altare da suo fratello.

Avete mai sentito le spie acustiche di retromarcia (in Italia ce ne sono poche)? E' facile che in Messico vengano sostituite da una sirena che imita il canto del gallo. La macchina va in retromarcia e fa "chicchirichi".

Se volessi mettere sul piatto della bilancia le esperienze vissute, devo dire che è difficile.
Da una parte ci sono l'allegria di tutti i giorni, i colori incredibili, la vita spensierata, senza pensare al domani, la frutta migliore, i paesaggi stupendi.
E dall'altra ci sono le fregature. Le illusioni e le delusioni, la corruzione, le ingiustizie, la sanità pubblica scarsa affiancata a quella privata buona e un po' costosa. E poi ancora, il lavoro sottopagato che non ti permette di sopravvivere,

Quando sono tornato me ne sono pentito per anni, e per anni ho cercato di tornare. Ora non lo rifarei, è molto diverso vivere in due ed essere in tre. La tremendazza ha bisogno di una buona scuola, e in Messico non è facile trovarne una. Così come è  difficile pensare alla sicurezza della famiglia.

Ne parleremo ancora, non mancherà occasione.

2 commenti :

  1. Ma poi credo che ogni stato del Messico sia un po' un posto a sé, no? Io sono stata in Chiapas una decina di anni fa e ho avuto l'impressione che fosse molto diverso da altre zone del Messico. Conclusione: bisognerebbe girarlo tutto :-)

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    1. Penso anche io che ci siano molte differenze tra una zona e un'altra e anche molti aspetti comuni (ho cercato di descrivere più quelli, sperando anche di averci azzeccato). La zona di Leòn / Guanajauto, che ho descritto, è conosciuta come "Bajio".

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