giovedì 14 agosto 2014

La salsa

Dichiaro ufficialmente conchiusa la stagione della salsa.
Dicesi salsa la conserva di pomodoro eseguita rigorosamente con metodi naturali, senza veruno uso di chimiche schifezzuole, allo scopo di manducare in più occasioni durante l'anno la migliore delle prelibatezze che l'ingegno umano abbia mai concepito: la pasta col sugo.
Si soleva fino a non molti anni or sono, e si suole ancora, ove e quando ve ne è l'opportunità, praticare quest'arte con appositi ingombranti macchinari per la spremitura del pomodoro e con un calderone che rimembra quello dei sabba stregoneschi.
Oggi invece, costretti come siamo a viver in anguste magioni, ove simili aggeggi non trovan loco, serbando comunque il desio di perpetrare tale importante tradizione nonché di trasmetterla alle future generazioni, ci adoperiamo affinché il tutto sia adattato ai piccoli spazi.
S'illustrano qui di seguito le fasi di codesto procedimento.

Dopo aver provveduto all'acquisto della necessaria quantità del venerabile ortaggio, in ragione di 50 Kg per noi che siamo tre, si provvede a mondarlo di ogni impurità.


Poscia si procede alla bollitura dello stesso.


Indi alla spremitura. 



 E' d'uopo notare che il mio giovane virgulto (da qui in poi conosciuto come "la tremendazza") ambisce e gioisce nel prender parte a tale lavoro, nel quale acquisisce, ahimè, funzione direttiva



Si provvede ordunque, a porre il sublime prodotto sì ottenuto in vasetti di vetro, senza obliare di aggiungervi alcune foglie di basilico acciocché la fragranza sia sublime il giorno dell'apertura.


Si pone alfine tutto in un calderone, con cura di porre tra i vasetti alcuni strofinacci da cucina perché i suddetti non abbiano a rompersi.


Riempito il calderone d'acqua, dopo aver coperto i barattoli per bene si provvede a farlo bollire, almeno mezz'ora. Si lascia poi raffreddare tutta la notte per estrarre i barattoli freddi ed evitare ogni rischio di rottura del vetro.
S'ha da ripetere tutta l'operazione per più e più giorni, fino al completamento dei 50 Kg di pomodori. La tremendazza dopo le prime due volte non si recherà più a dirigere né ad aiutare, avendo soddisfatto ogni curiosità e ambizione, indi vi toccherà finirlo senza ausilio alcuno.

 

8 commenti :

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    1. Il poeta e la Tremendazza si inchinano e ringraziano

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  2. fa un po' impressione vedere tutto in "miniatura"... immagino anche tu vieni da un background dove il parentame si riuniva, da me c'erano almeno 5 donne (piu' un uomo addetto al fuoco), un paio di lunghi tavoli di legno e una produzione in serie, pentoloni enormi e cassette e cassette di bottiglie....

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    1. Tutto in miniatura tranne la tremendazza e la mia trippa (ripresa in primo piano) che sono invece in continua crescita.
      Da noi era una via di mezzo. Non c'erano riunioni di famiglia in case di campagna (purtroppo non c'erano campagne né contadini in famiglia). Tutto in casa, ma con la spremipomodoro e il pentolone grande col bruciatore e la bombola del gas, mentre io ho messo questo pentolone sui fornelli della cucina

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  3. Bellissimo lavoro, complimenti a tutti e due!! Spero di poter assaggiarlo tra poco! ;)

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  4. Risposte
    1. Nel pomodoro crudo non ce li metto. Quando poi preparo il sugo la cipolla fritta fritta è la base, poi eventualmente altri condimenti (e lì ci stanno anche i peperoni a volte). Tu ce li metti a crudo? Se hai una ricetta da condividere fatti pure avanti!

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